UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
paradiso! Imilda, non fuggirmi! Sono nell'affanno immenso! Non fuggirmi dalla terra! - Ugo, sono qui avvinghiata a te! Nessuno può rompere questo nodo
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colpo partiva. Dopo messere levava il volto su ai battifredi, si toglieva l'elmo e lo buttava a terra, dicendo: - Sbalestrate anche questo, chè io
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di navi con fuoco greco, acciocché mentr'egli per terra andasse ad assalir quei barbari ne' loro siti alpestri, esse incendiassero i legni dei mori, ed
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, coll'odorato, colle mani.... Camminò, camminò. Ad un tratto gli parve che qualcuno parlasse di lontano. Egli si protese a terra, ficcò gli occhi nella tenebra
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parola. La capanna aveva al suo lato posteriore l'orticello e una stalletta con un finestrino a terra. Ugo e Imilda, uscendo per la porta dinnanzi, senza
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che in cielo Dio è l'amore: io temo quella degli uomini, perché in terra Dio è l'oro! - Ti dissi io: «Ugo, fuggiamo! I boscaiuoli già sono tutti al
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terra da due sozzi ferocissimi, chiamava la Vergine, e si rannicchiava ululando: - Per te traditore! - E il vecchio Baldo si armava e ringhiava: - Muoverò
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tanta sua esaltazione, ripose il piede in terra, si fece portare la sua maglia e il piastrone del petto, indossò l'una, si affibbiò l'altro, cinse la
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mettere putti a' maestri, per mutare luogo, per accingersi a viaggio per terra od acqua, per far compagnìa, per parlare con uomini di qualunque stato e
Accademia della crusca
